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Sovraindebitamento e piano del consumatore

La legge 3 del 2012 ha introdotto in Italia il procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento. Grazie a questo procedimento il debitore, che si trova in una situazione di crisi economica e finanziaria e non riesce più a pagare i debiti assunti, può ottenere la cancellazione dei debiti che non riesce a pagare e ripartire nuovamente libero.

L’obiettivo della legge è quello di eliminare in Italia la c.d. responsabilità patrimoniale perpetua del debitore che riveste la qualifica di consumatore e che in quanto tale non è assoggettabile alle procedure concorsuali. Il debitore persona fisica è infatti chiamato a rispondere dei debiti assunti fino alla morte.

Grazie al procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento, tutti i soggetti debitori ed in particolar modo al debitore che riveste la qualifica di consumatore, hanno la possibilità di ottenere la cancellazione dei debiti pregressi al fine di ripartire da zero.

La legge 3 del 2012 distingue i debitori in due categorie: prevedendo istituti differenti per ognuna di queste categorie.

La prima categoria è quella del debitore che riveste la qualifica di consumatore: rientra in questa categoria il soggetto persona fisica che ha assunto i debiti per ragioni legate al consumo e alla famiglia come ad esempio: il mutuo per l’acquisto della prima casa, un finanziamento per acquisto autovettura o un prestito per pagare delle spese familiari impreviste. Rientrano in questa categoria anche le spese condominiali arretrate o debiti per cartelle Equitalia etcc.

La seconda categoria è quella del debitore che non riveste la qualifica di consumatore: rientra in questa categoria il soggetto persona fisica o impresa che ha assunto debiti per esigenze legate ad attività d’impresa. In questa categoria rientrano ad esempio: i professionisti, le imprese individuali, i fideiussori, i soci di una società di persone etcc.

Soffermiamoci sulla prima categoria: il debitore che riveste la qualifica di consumatore. In questo caso il procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento prevede due istituti in favore del debitore: il piano del consumatore e la liquidazione del patrimonio.

A differenza della liquidazione, con il piano del consumatore il debitore propone un piano di uscita dalla crisi che prevede un pagamento di un importo mensile sul conto corrente intestato al Tribunale per un periodo di tempo che va dai 5 ai 7 anni. Al termine del piano i debiti che risulteranno impagati saranno cancellati.

Per la determinazione dell’importo della rata mensile gioca un ruolo essenziale l’esatta individuazione della soglia di povertà e la determinazione delle spese correnti necessarie al mantenimento del debitore e del suo eventuale nucleo familiare.

La legge infatti prevede che il soggetto possa mettere a disposizione per pagare i debiti solo ed esclusivamente la parte di reddito eccedente le spese necessarie al proprio sostentamento e a quello della sua famiglia. Facciamo un esempio per intenderci meglio.

Il soggetto Tizio ha un reddito di 1680 euro al mese. Tizio è sposato con Caia e ha un figlio di 6 anni. Tizio e Caia vivono a Milano. Caia non lavora. Tizio ha un debito di euro 40.000 derivante da una cessione del V, spese condominiali arretrate, carte revolving e prestito Agos. In questo situazione quale somma dovrebbe mettere a disposizione Tizio se intende accedere al piano del consumatore?

Per rispondere alla domanda bisogna consultare la pagina Istat e calcolare la soglia di povertà di Tizio e del suo nucleo familiare. In questo caso la soglia di povertà calcolata dall’Istat è di 1280 euro al mese. Per sapere quindi quale è l’importo mensile della rata di Tizio bisogna sottrarre dal reddito mensile di Tizio la soglia di povertà: 1630 – 1280 = 350 euro.

In questa situazione se Tizio decidesse di accedere alla procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento, l’importo mensile della rata del piano del consumatore sarebbe di euro 350. Se moltiplichiamo 350 euro per la durata del piano: 5 anni, consoceremo anche l’importo dei debiti stralciati da Tizio: 350 x 5 anni = 21.000. Totale debiti euro 40.000 – 21.000 = euro 18.000.

Nella situazione esaminata, Tizio accedendo al piano del consumatore riuscirebbe a stralciare quasi il 50% dei debiti con il pagamento di una rata mensile di 350 euro. Il piano del consumatore non richiede il consenso dei creditori che quindi sono costretti a subire il provvedimento del giudice. Con il provvedimento del Giudice vengano meno tutte le procedure esecutive in corso.



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